Dal 20 maggio sono ufficialmente entrate in vigore le nuove norme europee contro il fumo.
Esse prevedono l’eliminazione dal
mercato dei pacchetti da 10 sigarette e le confezioni di tabacco da meno di 30 g; il divieto di utilizzo di additivi e aromi, come frutta, erbe, caffeina, coloranti delle emissioni che rendono il prodotto non solo più ammaliante per l’acquirente, ma perfino maggiormente nocivo e tossico; l’obbligo di utilizzo, sul 65% dei pacchetti, di immagini e messaggi shock degli effetti sulla salute provocati dal fumo. L'Italia ha recepito la direttiva Ue con ben 5 mesi di anticipo, attraverso il d.l. n.6 del 12 gennaio 2016.
Il Bel Paese ha voluto però aggiungere del suo alla normativa europea per tutelare i minori dai danni dellanicotina: vietato il fumo in autoveicoli in presenza di bambini e donne in gravidanza, nelle aree o in prossimità ospedaliere pediatriche, ginecologiche, di ostetricia e neonatologia; vietata la vendita ai minori dei prodotti del tabacco di nuova generazione, con conseguente innalzamento delle relative sanzioni e controllo dei distributori automatici affinché verifichino correttamente l`età del cliente. Le nuove direttive europee hanno inoltre stabilito che l'etichettatura dei pacchetti di sigarette o del tabacco da arrotolare non deve avere informazioni sulle quantità delle sostanze tossiche contenute, quali catrame, nicotina e monossido di carbonio. Infatti, se viene sottolineato che la presenza di tali elementi nel prodotto è bassa, il consumatore è tratto in inganno, credendo che sia meno nocivo rispetto ad altri in commercio.
Anche la vendita delle sigarette elettroniche con nicotina subisce diversi cambiamenti. È stata vietata la vendita di queste ultime, e del relativo liquido di ricarica, ai minori; sono stati introdotti dei requisiti di sicurezza che rendono il prodotto sicuro e non accessibile ai bambini; è stato aggiunto un vero e proprio foglietto illustrativo, il quale ovviamente spiega come utilizzare la sigaretta elettronica, ma elenca anche le controindicazioni e gli effetti dannosi sulla salute dell’eventuale consumatore, affinché aumenti il senso di responsabilità.
Nessun commento:
Posta un commento