Gli italiani non accennano a perdere il vizio del fumo. Dopo anni di stasi, seguiti ai primi anni «post-legge Sirchia» di deciso calo,
quest’anno il numero di fumatori torna a
crescere leggermente. Sono 11,5 milioni gli italiani dipendenti dalle «bionde», circa il 22% della popolazione, rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015. Riprende anche il consumo delle e-cig che torna a toccare punte del 4% di utilizzatori nella popolazione.
I dati 2016, che saranno illustrati domani all’Iss durante il Convegno «Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale», rilevano valori percentuali simili a quelli registrati nel 2013: il 3,9% degli italiani utilizza abitualmente o occasionalmente l’e-cig (4,2% nel 2013) contro l’1,1% dello scorso anno: «Sebbene non ci siano ancora riscontri scientifici sufficienti sulla sicurezza e l’efficacia di questo strumento nella disassuefazione alle abitudini al fumo - spiega il Prof. Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - la ripresa del consumo di questi articoli sottolinea la necessità di un attento e ulteriore monitoraggio del fenomeno e di rigorosi studi clinici sul loro utilizzo».
Viceversa restano sostanzialmente invariati da otto anni i consumi delle sigarette tradizionali, indipendentemente dall’ingresso sul mercato delle e-cig che sono spesso abbinate all’uso di tabacco tradizionale: «Si conferma anche quest’anno un trend che andiamo osservando oramai da 8 anni - spiega Roberta Pacifici, Direttore dell’Osservatorio fumo, Alcol e Droga dell’ISS - ovvero che la prevalenza di fumatori in Italia rimane pressoché invariata, al di là di piccole oscillazioni percentuali scarsamente significative: in particolare, registriamo una lieve crescita nella prevalenza dei fumatori di entrambi i sessi, con un aumento più marcato negli uomini rispetto alle donne. Ciò che sta cambiando sono le modalità di consumo. Quasi l’ottanta per cento degli utilizzatori di sigarette elettroniche - aggiunge la Pacifici - usa anche sigarette tradizionali - un dato questo, che merita una riflessione alla luce del fatto che la maggior parte di queste contengono nicotina».
E a proposito di cambiamenti nelle abitudini di consumo sempre più si conferma l’aumento progressivo di coloro che consumano sigarette fatte a mano: «In aumento lento ma costante - spiega il Prof. Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri - il consumo di sigarette rollate: oltre il 9,0% dei fumatori infatti utilizza prevalentemente sigarette fatte con tabacco sfuso, un fenomeno particolarmente diffuso fra i giovani.». Risale l’uso della sigaretta elettronica, i cui consumi si erano dimezzati nel 2014 e nel 2015. «I dati - spiega Roberta Pacifici, Direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS - indicano che la maggioranza di chi usa la sigaretta elettronica consuma anche le sigarette tradizionali. Si tratta, in buona sostanza, di utilizzatori duali»
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