BELLUNO. La dipendenza dal gioco d’azzardo cresce anche nel territorio
dell’Usl 1. A dirlo è il direttore del Servizio delle dipendenze, Alfio De Sandre. «Sono più di trenta le famiglie che stiamo seguendo nei gruppi di mutuoaiuto della nostra azienda», dice De Sandre, «tanto che all’iniziale gruppo di Belluno abbiamo affiancato, circa un mese fa, quello di Auronzo e stiamo lavorando per istituirne un altro ad Agordo».
Sono per lo più persone tra i 40 e i 50 anni quelle interessate dal problema: «E non c’è particolare differenza tra maschi e femmine. Abbiamo anche qualche minore, ma per ora per fortuna sono pochi», dice il direttore del Serd, che evidenzia: «Coloro che arrivano ai nostri centri sono persone ormai “distrutte” dal gioco».
La maggiore criticità è la gestione dei soldi: quasi tutti, infatti, si trovano ad aver dilapidato i loro risparmi tra slot machine, gratta e vinci, poker on line e altre tipologie di giochi d’azzardo.
Che i giovani non siano esenti da questo problema lo evidenziano anche i dati emersi dallo studio condotto dallo Spazio Adolescenti dell’Usl 1. Dalla ricerca si è evinto che oltre il 21% dei ragazzi che frequentano le scuole superiori in provincia, dichiara di aver giocato a soldi una o più volte nell’ultimo mese (le ragazze sono appena il 6%). Poco meno del 20% i maschi che dichiarano di aver speso in giochi almeno 10 euro nell’ultimo mese contro il 5% delle ragazze. E il luogo dove si recano più facilmente a giocare sono le tabaccherie; seguono il bar con le slot machine.
«Il problema è che sono anche i minorenni a giocare d’azzardo», sottolinea De Sandre. «In violazione delle norme, quasi il 10% dei minorenni gioca in un esercizio pubblico e un 2,5% on line. Contro questi comportamenti si deve intervenire».
Il Serd sta lavorando per portare avanti un’opera di sensibilizzazione nelle scuole: «Per fortuna a darci una mano sono anche i Comunim che sul tema sono molto sensibili».
«In questi anni di crisi c’è stato un aumento della dipendenza da gioco, incentivata anche dal falso miraggio di guadagni facili. Per combattere il problema si deve intervenire anche sulle false credenze che alimentano il gioco d’azzardo, come
(tratto da corrierealpi.gelocal.it)
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