Dopo le offese, le intimidazioni, gli auguri di morte degli animalisti estremisti, Caterina Simonsen replica a chi, come il Pae, denunciava come dietro il suo caso si nascondessero gli interessi della lobby farmaceutica. Tutto mentre la 25enne studentessa di veterinaria affetta da quattro malattie rare continua a lottare dall'ospedale di Padova, dopo la difesa della sperimentazione animale.
Notizia questa che da giorni sta creando domande e prese di posizioni varie; 2 le domande che mi vengono in mente.
La prima, quella che forse quasi tutti si saranno fatti: è meglio, è più vantaggioso, più utile sacrificare un'animale per aiutare un uomo oppure no? Avremmo avuto oggi tutte le cure che abbiamo senza questo sacrificio? Ci chiediamo quanti medicinali che prendiamo, siano stati fatti usando la sperimentazione su animali? Noto che siamo molto più attenti ai prodotti cosmetici, che non siano testati su animali, andando a cercare il famoso coniglietto raffigurato, ma molto meno sui farmaci, su quale sperimentazione sia stata fatta, prendendoli giornalmente senza tanti scrupoli.
La seconda domanda mi viene dalle parole scritte dalla stessa Caterina in risposta alle varie affermazioni nei suoi confronti; una risposta che dovrebbe far pensare molti se non tutti, prima di parlare, prima di scrivere senza una reale conoscenza della situazione, ma solo come reazione.
«Mai offendere, mai augurare brutte cose, riflettere prima di scrivere, verificare l’attendibilità delle fonti ecc… ».
Trovo spesso affermazioni, link a notizie varie, sopratutto se sono strane o creano apprensione; la possibilità di esprimersi, che oggi esiste con il web, tra i vari social network, come anche Caterina ha fatto, è positiva, ma ovviamente ha il riflesso della medaglia, che non tutto quello che viene scritto è vero, è realtà; c'è una corsa, una smania, una facilità, nel condividere certe notizie; sopratutto a loro che voglio rivolgermi.
Riflettere prima di scrivere, verificare l'attendibilità delle fonti; queste parole di Caterina, sono una delle prime cose che un giornalista deve avere in mente, ma oggi questo principio deve assere valido anche per tutti quelli che frequentano il web e sopratutto per coloro che tanto facilmente usano, come detto prima, condividere, linkare, copiare e incollare varie notizie.
Non sempre riuscirò a fare una reale verifica, ma spesso basta poco per trovare, capire che una notizia è falsa; una semplice ricerca per evitare una brutta figura.
Che ne pensate? A voi domande e risposte.
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