"Avrebbero fatto tutte le pratiche via mail, compreso l'accordo sull'invio del seme congelato in Ucraina, il versamento delle rate. Poi si sono recati a Kiev per veder nascere quel bebè, "ordinato" dall'Italia con la tecnica dell'utero in affitto. Trentamila euro...La notizia dimostra come con queste pratiche di maternità frammentata sia inevitabilmente il minore a rimetterci. Togliere a un bambino la certezza della maternità e della paternità, ...vuol dire non privilegiare l'interesse del minore ed esporlo a contenziosi di difficile soluzione".
Anche oggi, venerdì 15 novembre 2013, il quotidiano Avvenire ci da la possibilità di riflettere, di farci altre domande grazie a questa notizia. Non entro nelle problematiche delle persone che non possono avere figli, del loro grande desiderio insoddisfatto, ma voglio solo guardare a quella nuova vita che verrà alla luce e le tante domande non che possiamo farci noi oggi, ma che un giorno si farà LUI.
La prima su tutte: perché? Perché i miei genitori reali non mi hanno voluto? Perché mi hanno venduto??? Perché, perché, perché? Chi potrà dare risposta a queste e ad altri migliaia di domande che sconvolgeranno la vita di quel bambino? Nessuna persona, nessuna madre non di sangue, che magari gli dirà di averlo desiderato tanto. Non sto mettendo in dubbio l'amore che tali genitori saranno in grado di dargli, ma alle risposte che un giorno dovranno dargli, basteranno? Non lo so, ma posso solo immaginare quale possibile sconvolgimento ci sarà nella vita di quel bambino se un giorno si farà delle domande del genere.
Voi che ne pensate? Che domande immaginate si farà quel bambino? Chi potrà rispondergli?
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