Le inchieste sulla prostituzione minorile aperte negli ultimi mesi rivelano uno spaccato socio-culturale che
andrebbe indagato almeno quanto il business dello sfruttamento dei minori. La clientela non manca mai, anche all’ora della scuola."
Basterebbero queste poche frasi, tratte dal quotidiano Avvenire di oggi, 14 novembre 2013, che nelle sue inchieste tratta questo argomento, per farci scaturire delle domande, una prima di tutto; perché succedono queste cose? Come detto però, tante altre domande scaturisce questa notizia, che come spesso accade, la prima è solo l'inizio, poi esplodono casi a valanga su tutto il territorio. Sembra che a volte una notizia apra una porta che aspettava solo di essere spalancata.
Due risposte sotto questo articolo, la prima da un educatore: "«A deviare è una minoranza. Ma i media ora condannano anche tutti gli altri» Secondo Alessandro Prisciandaro si sta generalizzando: «I nostri ragazzi sono già fragili, puntare il dito è sbagliato».
L'altra viene da uno psicologo: «Stiamo imbrogliando i nostri figli strumentalizzandone passioni e istinti» Ezio Aceti: «Abbiamo insegnato ai giovani che le cose e il loro possesso vengono prima di tutto»
E' davvero una minoranza? Si sta davvero generalizzando? E' solo questione di fragilità? Oppure come dice lo psicologo, stiamo imbrogliando i nostri figli? Abbiamo insegnato loro che le cose possedute vengono prima di tutto?
Tante, tante e tante altre domande provoca questa notizia; le vostre quali sono?
A voi la risposta.
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