mercoledì 2 dicembre 2015

Alcol e droga, un ragazzo su 5 a rischio

Indagine choc di Ca’ Sugana e Usl 9 su 1.135 giovani intervistati. Torna l’uso dell’eroina, spinelli di cannabis più pesanti
Nella provincia di Treviso un ragazzo su cinque è a rischio

dipendenza da alcol e droghe. In particolare, si assiste ad un ritorno dell'eroina, considerata la “regina” degli stupefacenti. Sottovalutati anche i pericolosi effetti della cannabis, visto che gli spinelli spacciati oggi contengono dei principi attivi fino a 21 volte superiori rispetto alla sostanza in circolazione negli scorsi decenni, con effetti sempre più deleteri sul sistema nervoso e neuronale di chi ne fa uso.
A cadere nella trappola delle dipendenza sono, sempre più, i giovanissimi, dai 12 ai 16 anni, convinti che non ci possa essere divertimento senza sballo. Inoltre, il capoluogo della Marca trevigiana fa da principale punto di ritrovo anche per molti ragazzi dell'hinterland, in particolare dalle città di Villorba, Silea, Casier, San Biagio di Callalta, Paese, Preganziol, Zero Branco, Quinto, Carbonera, Ponzano e Casale.
Una situazione grave che Ca’ Sugana, in collaborazione con il Servizio per le Dipendenze dell’Usl 9, ha monitorato per tutto il 2014 e che ora verrà affrontata creando un tavolo permanente sulla condizione giovanile. Un organismo che servirà a pianificare e a coordinare le attività di prevenzione e le politiche educative e sociosanitarie d'intervento da mettere in atto sul territorio.
Il tavolo permanente contro il disagio giovanile. «Vogliamo andare alla radice del disagio delle nuove generazioni che rappresenta un’emergenza sociale prioritaria», ha spiegato ieri Roberto Grigoletto, vicesindaco di Treviso, «per questo abbiamo istituito un gruppo di lavoro che raccoglie varie professionalità, il Comune come istituzione, gli assistenti sociali, l’azienda sanitaria, gli operatori di strada e presto anche il Progetto Giovani».
Ma nelle intenzioni di Ca’ Sugana c’è l’idea di allargare il tavolo permanente anche agli altri Comuni trevigiani. «Facciamo appello a tutte le amministrazioni, affinché sindaci e assessori aderiscano a questa importante iniziativa di salute», ha continuato il vicesindaco Roberto Grigoletto.
Cosa emerge dal report dell’Usl 9. Ad aver restituito una fotografia aggiornata dell'attuale rischio dipendenze per i giovanissimi è stato il progetto “Canto e ballo senza sballo” che ha permesso all’Usl 9 di verificare la situazione del consumo di alcol e droga a Treviso per tutto il 2014.
Grazie al camper itinerante dell’azienda sanitaria sono stati avvicinati 1.135 ragazzi tra i 12 e i 30 anni che hanno compilato un questionario anonimo sui comportamenti e sulle trasgressioni che mettono in atto, soprattutto quando sono in gruppo. Dalle risposte rilasciate emerge che il 20% degli intervistati è a rischio dipendenza.
«La sperimentazione ha avuto successo», conferma Germano Zanusso, psicologo del Sert, «abbiamo intercettato parecchi giovani e abbiamo approfondito i loro stili di vita. Da ciò emerge che 1 su 5 è un “poliassuntore” a rischio». S’inizia in modo saltuario con 3-4 birre doppio malto o spritzoni associati a canne, anfetamine e talvolta chetamina. Un tunnel pericoloso che può portare tra i 18 e i 20 anni a una dipendenza vera e propria.
Identikit dei giovani a rischio. Gli interpellati dal questionario sono stati 640 femmine e 495 maschi. Minimo comune denominatore è la solitudine. «Ci troviamo di fronte a situazioni molto delicate», conclude il dottor Zanusso, «spesse volte caratterizzate da un calo di presenza famigliare dovuta a separazioni o a genitori poco presenti in casa a causa di pesanti impegni professionali. Queste mancanze possono portare a delle fragilità nei ragazzi rispetto alle quali è nostro compito intervenire, sensibilizzando
i giovani sui modi corretti di stare insieme».
Si tratta di una sfida difficile, che Ca’ Sugana ha comunque deciso di mettere ai primi posti dell’agenda amministrativa della giunta del sindaco Giovanni Manildo, monitorando i luoghi più a rischio.

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