Nyaope . È questo il nome della “nuova” droga che sta
imperversando in
Sudafrica, protagonista del servizio di Cizco andato in onda
nella puntata di ieri sera de Le Iene. Cizco e la sua troupe sono andati a
Johannesburg, la città più popolosa del Sudafrica nonché principale centro
commerciale del paese e di tutta l’Africa sub-equatoriale. Johannesburg è
una città enorme, dove le disparità tra ricchi e poveri sono estremamente
spiccate: milioni di persone vivono in baraccopoli in condizioni di
povertà estrema, senza acqua né luce. A questo si aggiunge la piaga dell’HIV:
nella metropoli ci sono 5 milioni di sieropositivi. Tra i giovani più poveri si
è diffuso il nyaope: una droga sintetica che si può comprare per pochi euro, e
che viene consumata fumandola, con effetti devastanti per chi la assume.
NYAOPE: LA DROGA CON IL
VELENO PER TOPI - Il
nyaope è una droga chimica, un mix
di eroina, cannabis, metanfetamine, veleno per topi e farmaci
anti-retrovirali: il veleno per topi, infatti, fluidifica il sangue e permette alla
sostanza di arrivare al cervello molto più rapidamente. I
farmaci anti-retrovirali – utilizzati per la cura dell’HIV – una volta
fumati provocano allucinazioni e la classica “botta” data da tutte le sostanze
stupefacenti. Non è difficile procurarsi questi farmaci: in Sudafrica il
problema della sieropositività è tanto diffuso che ogni clinica, anche nelle
zone più remote del paese, possiede queste sostanze, che vengono per lo più
rubate da chi prepara e spaccia il nyaope, principalmente – spiega il servizio
– la criminalità organizzata nigeriana.
NYAOPE: GLI EFFETTI - Cizco intervista un ragazzo che si
sta preparando una dose di nyaope: uno spinello di cannabis e tabacco a cui
viene aggiunta una polvere bianca. Si tratta di una droga particolarmente sporca:
dentro a questa polvere c’è di tutto, compresa la vernice. Il nyaope dà una
dipendenza fisica fortissima e pressoché immediata: dalle parole del ragazzo si
intuisce che basta una sola dose per esserne dipendenti, non fumare questa
sostanza significa andare incontro a dolori lancinanti allo stomaco, insonnia,
irrequietezza. E come lui ci sono migliaia di giovani nella stessa situazione,
la cui giornata ruota intorno al trovare i soldi per procurarsi la dose
successiva, che per una ventina di minuti li rende totalmente incapaci di
connettere, mentre il loro corpo si avvelena sempre di più.
NYAOPE: COSA PROVOCA - Le cose peggiorano al calar della
notte: nei sobborghi della città furti, rapine e stupro si susseguono notte
dopo notte e la polizia fa continuamente irruzione in baracche dove gruppi di
giovani, alcuni meno che ventenni, si ritrovano per fumare il nyaope insieme.
NYAOPE: FUMATA O INIETTATA -
Il nyaope può essere
anche assunto per vena. A testimonianza di ciò le telecamere de Le Iene entrano
in una baracca di uno degli slum più poveri di Soweto, un sobborgo
di Johannesburg, dove sono testimoni di una scena sconcertante: gruppi di
giovani uomini che si bucano praticamente senza sosta nei punti del corpo più
disparati, collo, polpacci, caviglie alla ricerca di una vena “buona” dove
iniettare la droga. Tra loro c’è anche Little G., un ragazzino di soli 16 anni
dipendente dal nyaope.
NYAOPE: LA STORIA DI LITTLE
G. - Little
G. è consapevole dei rischi che corre e dice di voler smettere. Si rende conto,
però, che da solo non ce la può fare: tutto quello che vuole è un aiuto da
parte di un centro specializzato nella cura delle dipendenze. Little G.
vorrebbe liberarsi dal nyaope, tornare a scuola, studiare legge e diventare
avvocato. Cizco lo accompagna in un centro di riabilitazione, dove il ragazzo –
non senza qualche difficoltà – viene accettato per cominciare un percorso di
terapia. Il servizio di Cizco termina con una telefonata al ragazzo: si è
disintossicato, le sue condizioni fisiche sono migliorate ed è tornato a
scuola. La madre, che sapeva della sua dipendenza ma non sapeva come aiutarlo,
conferma le buone condizioni del figlio. Purtoppo però Little G. è solo uno dei
pochi fortunati.
(Qui il servizio completo durante la puntata de Le Iene.
Attenzione, immagini forti.)
(Photocredit copertina: Mediaset/Le Iene)
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