lunedì 28 settembre 2015

Friuli-Venezia Giulia. Mille i giocatori patologici I casi in aumento del 16%

Sono state oltre un migliaio le persone sofferenti di ludopatia presentatesi nell'ultimo triennio dinanzi agli sportelli per le dipendenze attivati in Friuli Venezia Giulia. 
Di queste ben 390 sono state prese in carico nel 2014, il 16% in più rispetto a quelle del 2013. Cifre che comunque sottostimano il problema, anche perché
molto spesso la malattia del gioco d'azzardo patologico si associa ad altre dipendenze comportamentali. Ieri a Udine la Regione assieme all'Area Welfare di comunità dell'Aas n.2 Bassa Friulana-Isontina hanno cercato di fare il punto della situazione, ragionando sulle misure messe in campo sia a livello normativo che assistenziale, dal decreto Balduzzi alla legge regionale, la n.1/2014. «Le licenze rilasciate sul territorio per le varie sale scommesse, slot, Vlt hanno subito fortunatamente una parabola discendente - ha spiegato Graziella Colasanto, funzionaria della Polizia amministrativa per la Questura di Udine - e anche i controlli effettuati relativi all'eventuale accesso di minori in queste sale hanno dato esito negativo; rimane però l'altra faccia della medaglia ovvero l'esplosione del fenomeno del gioco online che è in continua evoluzione grazie soprattutto alla rapida diffusione che hanno avuto gli smartphone». Qualcosa sembra muoversi sul fronte del rispetto delle distanze sensibili (500 metri) tra centri scommesse ed edifici "tutelati" come scuole, oratori, ospedali: «La legge regionale ha permesso di cristallizzare il fenomeno - ha fatto notare Walter Milocchi della Polizia Locale di Monfalcone - risulta comunque ardua la strada del contenzioso amministrativo». Ma proprio ieri è arrivata la notizia che il Tar del Friuli Venezia Giulia ha rigettato il ricorso di un esercente di Udine a cui il Comune aveva ordinato lo stop alla raccolta per la vicinanza a luoghi sensibili. Il richiamo ai principi di libera circolazione e di divieto di limitazione «risultano eccessivi rispetto alla tutela della salute - si legge nella sentenza - motivo principale della normativa regionale mirante a contrastare la ludopatia». Nessun contrasto, per i giudici, con la normativa europea: «Nel territorio di uno Stato membro sono perfettamente ammissibili restrizioni che vadano sino al divieto delle lotterie e di altri giochi a pagamento con vincite in denaro, trattandosi di un divieto pienamente giustificato da superiori finalità di interesse generale». 
(tratto da ilgazzettino.it)

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