Giornata Mondiale Lotta contro le Droghe: Nel 2014 sono finiti in slot, scommesse, “gratta e vinci” e quant’altro quasi 84,5 miliardi di euro. In testa alle preferenze dei giocatori e al volume di raccolta (55%) spiccano slot machine e vlt, che hanno ormai preso il largo sull’inflazionato poker e i casinò games (15%). In crescita in particolare il settore delle scommesse che sono aumentate di ben l’11,2%. Da una ricerca effettuata dalla Comunità Casa del Giovane di Pavia su un campione di
circa 3000 studenti, si calcola che il 9% dei minori tra i 14 e i 17 anni spenda settimanalmente in azzardo (21% quando si parla di giovani tra i 18 e i 21). In particolare il 36% dei minori ha giocato con gratta e vinci, il 16% ha scommesso e il 6 % ha usato le slot (nonostante sia espressamente vietato dalla legge). Il 17% di loro inoltre riferisce di avere parenti che giocano abitualmente.
Un anno fa è partita una reazione concreta contro la nuova droga dell’azzardo, con una campagna di educazione all’interno delle scuole promossa da Fondazione Exodus onlus, Casa del Giovane, Movimento No slot, Magazine Vita, Unilab e Anci. Grazie alla collaborazione di 36 noti vignettisti italiani è stata allestita la prima mostra itinerante contro il gioco d’azzardo che in questo anno trascorso è stata richiesta da un centinaio di Enti, soprattutto Amministrazioni Comunali ed Istituti Scolastici, ed è stata visitata da oltre 25.000 persone.
L’ironia graffiante come spunto per un cambiamento culturale, come argine contro la deriva del gioco d’azzardo. “Sessanta vignette umoristiche, sessanta immagini pungenti come pretesto per farci qualche domanda – afferma don Antonio Mazzi, Presidente della Fondazione Exodus Onlus – per cominciare a cambiare l’approccio, per tornare ad educarci ad un sano divertimento. Per capire che l’azzardo non è un gioco, il vero gioco porta amicizia, il gioco fasullo solitudine e disperazione”. “Fermiamo il gioco d’azzardo, vera e propria tassa sulla povertà che colpisce i più deboli – continua Franco Taverna, Coordinatore Nazionale della Fondazione Exodus e ideatore della mostra -. La mania del gioco colpisce tutti ma in special modo i più poveri, i pensionati, gli svantaggiati: coloro che di soldi non ne hanno e che sperano di uscire da situazioni di incertezza economica e difficoltà vincendo qualche scommessa. Contro il gioco d’azzardo serve certamente una chiara normativa che non premi i nuovi spacciatori di illusioni. Mapiù alla base serve una campagna di educazione che metta in guardia tutti i cittadini sui pericoli della droga-azzardo”.
La campagna e la mostra hanno anche ottenuto il Patrocinio del Senato della Repubblica. La mostra “Azzardo: non chiamiamolo gioco” è a disposizione gratuitamente di Istituti Scolastici e Comuni che vorranno richiederla, contattando gli enti promotori.
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