Portare in Aula al più presto il ddl gioco patologico e puntare ad una riforma che non si limiti all'aspetto fiscaleUna legge sull'azzardo che vada oltre le azioni relative al prelievo fiscale sul settore.
E' l'onorevole Paola Binetti, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera e relatrice del ddl Gioco Patologico a tornare sul tema in concomitanza con la riapertura dei lavori parlamentari a Montecitorio. L'esponente ricorda come il Governo abbia "congelato il disegno di legge su cui per oltre un anno aveva lavorato la XII Commissione Affari sociali, raggiungendo una soluzione ampiamente soddisfacente tra le diverse parti, promettendo in tempi brevi un decreto che avrebbe affrontato il problema dal punto di vista fiscale. E' trascorso un altro anno; la proposta governativa è stata ritirata, per una serie di ragioni facili da immaginare; ma il governo si trastulla con altre ipotesi alternative, senza voler dare compimento a quella che è stata una volontà esplicita dell'intera Commissione Affari sociali". La Binetti ricorda come secondo "una classifica redatta poche settimane fa da H2 Gambling Capital, società di ricerche con sede a Londra specializzata nel settore dei giochi, afferma che nel 2014 ogni italiano adulto ha speso mediamente 353 euro per il gioco d’azzardo. Una cifra che ci pone ai primissimi posti in Europa, non solo a livello individuale, ma anche come volume complessivo delle cifre giocare e perse dal Paese Italia al gioco - e prosegue - Non possiamo stare a guardare questo sperpero di soldi che destabilizza le famiglie e mette in serio pericolo anche l'equilibrio personale dei giocatori". "Gli italiani vogliono questa riforma, la reclamano a gran voce soprattutto le famiglie e tutti siamo stufi del proliferare della pubblicità a favore del gioco e delle sue offerte accattivanti che ci giungono per posta elettronica. E' ora di dire basta e di ricordare al Governo che non può farsi complice degli interessi di concessionari e gestori", anche in situazioni particolare come quella che vive Roma, dove la criminalità organizzata "ricorre abitualmente al riciclo di denaro sporco nelle famose macchinette da gioco... per questo conclude “chiederemo al più presto il trasferimento in aula del ddl approvato il 26 giugno 2014 e pretenderemo misure concrete a favore di prevenzione e cura dal GAP".
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