Stanze consumo, meno danni. 1 europeo su 4 ha provato una volta Nel 2014 in Europa sono state segnalate 101 nuove droghe: l'allarme è stato lanciato oggi a Lisbona dal commissario europeo per Migrazione, affari interni e cittadinanza Dimitris Avramopoulos, che ha denunciato come Internet stia diventando una nuova fonte di approvvigionamento.
"Attendo con impazienza l'imminente legislazione Ue in materia, al momento in discussione, che rafforzerà ulteriormente le nostre risposte e ci doterà di strumenti migliori per affrontare queste sostanze in modo più rapido ed efficace". Presentando la Relazione europea sulla droga 2015 dell'Agenzia europea delle droghe di Lisbona, Avramopoulos ha spiegato che "ci troviamo di fronte a un mercato della droga globalizzato e in rapido mutamento" e che questa minaccia "richiede una risposta rapida, determinata e condivisa". L'anno scorso sono state individuate nuove sostanze psicoattive al ritmo di circa due a settimana, e l'elenco di queste sostanze è stato dominato da due gruppi: catinoni sintetici e cannabinoidi sintetici, spesso venduti come succedanei rispettivamente di stimolanti e cannabis.- Stanze per consumo controllato. Un'analisi dell'Osservatorio europeo sulle droghe osserva poi che le 'stanze di consumo controllato', cioè locali pubblici dove si può consumare droga in modo protetto e igienico, possono contribuire a ridurre i danni correlati agli stupefacenti (inclusi i decessi per overdose) e costituire punti di riferimento utili per mettere in contatto i servizi sanitari con i consumatori di droga difficili da raggiungere. Attualmente sono 74 le strutture di questo tipo operanti in sei Paesi Ue, cioè in Danimarca, Germania, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi e Norvegia, mentre la Francia ha recentemente approvato una sperimentazione di questo tipo. Anche la Grecia ne aveva aperto uno, che però è stato poi chiuso. Altri 12 locali a consumo controllato sono stati aperti e funzionano in Svizzera, mentre fuori dall'Europa ce ne sono a Sydney (Australia) e a Vancouver (Canada).
L'analisi dell'Agenzia europea parte dal presupposto che talvolta sono stati espressi dei dubbi sul fatto che queste strutture possano incoraggiare il consumo di droga, ritardare l'approccio alla cura o aggravare i problemi derivanti dal traffico locale di sostanze stupefacenti. L'obiettivo principale che si pone invece l'istituzione di questi locali è di attrarre la popolazione tossicodipendente più difficile da raggiungere, soprattutto i gruppi marginali o coloro che usano droga per strada o in condizioni rischiose e non igieniche. Insomma, ridurre malattie e mortalità. E anche di contribuire alla sicurezza sociale. Nelle strutture esistenti, l'accesso di solito è riservato a persone registrate e a certe condizioni, ad esempio un'età minima per accedervi. Il target è sostanzialmente quello di chi si inietta sostanze, ma sta crescendo il numero di chi le utilizza per fumare o inalare droga.
Le conclusioni a cui è giunta l'Agenzia europea è che in effetti, dalle esperienze esistenti, risulta che queste stanze a consumo controllato riescono a raggiungere e mantenere il contatto con i consumatori che non vogliono o non sono pronti a smettere, migliorano le condizioni igieniche e di sicurezza dei consumatori e comportano benefici per la salute e l'ordine pubblico. - Un europeo su 4 ha provato almeno una volta. La relazione fa pure il punto sui consumatori rilevando che un europeo su quattro ha provato una droga illecita nel corso della vita: oltre 80 milioni di adulti. La cannabis resta al top dei consumi con 19,3 milioni di adulti tra cui 14,6 milioni di giovani che l'hanno usata e l'1% degli adulti che ne fa uso ogni giorno o quasi. Il consumo di hashish e marijuana risulta stabile o in calo in Germania, Spagna e Regno Unito mentre aumenta in Francia, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia. In generale, comunque, aumenta il numero di persone che si sottopongono per la prima volta a un trattamento per problemi legati alla cannabis: da 45mila nel 2006 a 61mila nel 2013.
L'80% dei sequestri di droga riguarda la cannabis, mentre il suo consumo o possesso per uso personale sono all'origine di più del 60% di tutte le segnalazioni di reati contro le leggi sulle sostanze stupefacenti in Ue. Su 671mila sequestri nel 2013, 431mila riguardavano le foglie (marijuana) e 240mila la resina (hashish). Ciò è dovuto soprattutto all'aumento di produzione della marijuana in Europa ed è confermato dall'aumento dei sequestri di piantine. L'Italia si pone al top tra gi Stati Ue per quantità di marijuana sequestrata (28.821 kg) e al secondo posto per quantità di piante sequestrate (894.862, seconda solo ai Paesi Bassi con 1,2 milioni). Il Rapporto sottolinea poi che esiste una notevole differenza tra i Paesi per quanto riguarda la punizione dei reati legati all'offerta di cannabis: un reato commesso per la prima volta e che sia legato all'offerta di un chilogrammo di cannabis può comportare pene che variano da meno di un anno fino a 10 anni di reclusione.
Anche l'eroina, il cui consumo si conferma in calo in Europa - ma l'Onu segnala un aumento della produzione in Afghanistan nel 2013 e 2014, che potrebbe determinare una maggiore disponibilità sul mercato Ue - si comincia a produrre in Europa, per la prima volta dagli anni '70: nel 2013 e 2014 sono stati scoperti in Spagna due laboratori che convertivano morfina in eroina. "Occorre monitorare i nuovi sviluppi del mercato di questa sostanza" ha commentato il direttore dell'Agenzia, Wolfgang Goetz.
Per quanto riguarda gli stimolanti, la cocaina resta la preferita con 3,4 milioni di adulti che l'hanno consumata nel 2013 di cui 2,3 milioni di giovani (15-34 anni), ma il suo uso è in calo nei dati più recenti. Circa 2,1 milioni di adulti hanno consumato ecstasy di cui 1,8 milioni sono giovani.
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