giovedì 21 maggio 2015

CNR AVVERTE I FUTURI PAPÀ: "NIENTE ALCOOL, RISCHI PER IL BAMBINO"

"Limitare al massimo il consumo di alcool in previsione di una gravidanza". 
Il consiglio non è più rivolto solo alle aspiranti mamme (che devono seguire un'alimentazione sana, fare attività fisica ed evitare alcolici e fumo), ma anche ai futuri papà. 

L'alcool, infatti, influenza il Dna paterno incidendo negativamente sullo sviluppo del sistema nervoso centrale del bambino. Inoltre, gli abusi del padre potrebbero indurre il figlio adulto ad assumere gli stessi comportamenti.  
A rivelarlo è uno studio condotto dall'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) in collaborazione con il Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio, diretto da Mauro Ceccanti. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Addiction Biology.  I risultati dello studio “Secondo i dati del nostro esperimento - spiega Marco Fiore, ricercatore dell’Ibcn-Cnr e coordinatore dello studio insieme al collega d’Istituto Roberto Coccurello - l’esposizione paterna prenatale ad alcol è in grado di influenzare lo sviluppo dei piccoli e in particolare il corretto funzionamento delle cellule del sistema nervoso centrale”. “In particolare - precisa Fiore - l’alcol inciderebbe sul fattore Ngf, scoperto da Rita Levi Montalcini più di cinquant’anni anni fa e che le è valso il premio Nobel per la medicina nel 1986, elemento chiave per la sopravvivenza e la funzionalità di diverse popolazioni cellulari neuronali e non neuronali, e sul Bdnf, coinvolto prevalentemente nella fisiopatologia cerebrale. Questi due fattori assieme costituiscono degli indicatori chiave del danno indotto dall’intossicazione da alcol”. Il passaggio dal padre alcolista al figlio avviene nel momento in cui l'alcool incide sul Dna paterno, "direttamente tramite mutazioni, oppure indirettamente tramite meccanismi epigenetici". Ma questi "sono aspetti ancora in fase di studio”.  “I risultati hanno inoltre dimostrato che l’esposizione paterna è in grado di indurre nei figli una maggiore sensibilità agli effetti gratificanti dell’alcol, che potrebbe determinare nella vita adulta un maggior rischio di abuso di questa sostanza”. aggiunge Coccurello dell’Ibcn-Cnr. “Anche per questo aspetto è possibile osservare una trasmissione transgenerazionale del consumo di alcol attraverso meccanismi epigenetici che indagheremo nelle prossime ricerche".  L'esperimento Lo studio è stato condotto sui piccoli topi somministrando al topino maschio bianco di laboratorio l’equivalente di alcol corrispondente nell’uomo adulto a un consumo cronico pluriennale. I topi sono stati poi fatti accoppiare con delle femmine che non avevano assunto alcol.
(tratto da rainews.it)

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