lunedì 30 marzo 2015

Pianeta droga «L’età media è sempre più bassa» I clienti, i pusher, i fornitori. E il metadone preso al Sert e rivenduto.

PIOMBINO. Nello stesso periodo dell’indagine dei finanzieri, i carabinieri ne condussero un’altra che sfociò in una quindicina di arresti. 
In quel caso per cocaina, hashish e marijuana. 

Altri arresti sono stati eseguiti di recente dalla polizia.
Ma qual è la situazione in tema di droghe? Ne abbiamo parlato con un investigatore, che ha chiesto di restare anonimo.
«Il consumo è decisamente aumentato, altro che diminuito. Paradossalmente, la crisi degli ultimi anni ha fatto aumentare i consumi. Anche il prezzo al dettaglio dello stupefacente si è notevolmente abbassato, quindi ha ampliato la cerchia degli acquirenti. Oggi un grammo di cocaina si compra con 60 euro, uno di eroina con 20 euro. Per l’hashish siamo tra i 4 e i 5 euro al grammo, 3 euro per la marijuana. Prezzi accessibilissimi, come si vede»
La tipologia dei clienti e l’età media?
«La tipologia è molto variegata, quello che preoccupa è proprio l’età media: si sta notevolmente abbassando quella in cui si inizia a fare uso di stupefacenti. E non mi riferisco solo al fumo, ci sono segnali anche recentissimi di utilizzo nelle nostre zone di droghe sintetiche da parte di giovanissimi. Di minorenni».
Quali droghe?
«L’Mdma».
Cioè l’ecstasy.
«Sì. E l’ultima moda è scioglierla nell’acqua. Se la bevono, insomma. Il buco ormai fa parte del passato».
Il buco fa parte del passato ma l’eroina a quanto pare continua a girare.
«Certo. Ma al di là dei vecchi storici tossici che se la iniettano, anche l’eroina nella maggior parte dei casi viene fumata o inalata. Eroina, cocaina. O entrambe, lo speedball. Ma oggi il buco se lo fanno in pochi».
E poi c’è il metadone.
«Già. Il problema è che spesso al tossicodipendente in cura al Sert non viene consegnata solo la dose quotidiana ma la terapia settimanale, anche per evitare che torni lì tutti i giorni. E quindi sono in molti quelli che, avendo a disposizione più di una boccetta, ne spacciano alcune. Per fare soldi. O magari per comprarsi una dose di eroina».
C’è qualcuno che gestisce le reti dello spaccio? E quali sono i canali di approvvigionamento?
«In Val di Cornia non ci sono trafficanti importanti, se è quello che mi si chiede. Molti pusher sono a loro volta tossicodipendenti che spacciano per garantirsi la dose quotidiana o per fare un po’ di soldi. I canali di rifornimento sono quelli tradizionali. Le droghe pesanti sono appannaggio di extracomunitari, soprattutto nordafricani, che si riforniscono a Livorno, Pisa, Viareggio. In alcuni casi vengono direttamente da quelle città, settimanalmente, a portare droga. Per le droghe leggere Livorno resta la piazza più importante, ma anche Pisa. L’hashish proviene direttamente dal Nordafrica. La cocaina per il 90 per cento è gestita da marocchini, che se la importano direttamente in Versilia e poi la fanno girare in Toscana. L’eroina è in mano agli stessi marocchini e ai tunisini».
Come e dove si spaccia?
«Ovunque. Non ci sono più luoghi prediletti. Non c’è più solo la panchina di piazza Dante. Lo spaccio avviene in tutta la città, dal lungomare di Salivoli a viale del Popolo. Cambiano continuamente. E si tende a usare sempre meno il telefono. Sai che devi lasciare i soldi da una parte e poi andare a ritirare la roba da un’altra parte. Whatsapp e Skype non intercettabili? Leggende»

(iltirreno.geolocal.it)

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